Marco Bortolami
e la pazienza di migliorare ogni giorno”
Placco, rotolo, sono stanco ma mi rialzo subito.

Tutti sogniamo quando siamo piccoli.
Sogniamo di diventare astronauti, pompieri, medici, campioni di rugby… e molte altre cose.
Quello che separa però un vero sogno da tutto il resto è il fatto di sembrare quasi irraggiungibile.
Quando immaginiamo l’impossibile, quando non sappiamo veramente che strada percorrere per raggiungere la meta, ecco, in quel momento stiamo veramente sognando.
Un sogno però deve essere nitido per avere una chance di potersi realizzare. Dobbiamo essere in grado di visualizzare quell’immagine.
Bortolami si è ritirato dal gioco nel maggio 2016, rapidamente ha assunto la posizione di assistente allenatore di Kieran Crowley al Benetton e ha guidato la squadra di Treviso all’inaspettata vittoria nella competizione di fine stagione prima di essere nominato suo successore, diventando quindi Head Coach, e prendendo le redini dell’Italia. Ha assemblato una squadra impressionante intorno a lui.

Bio

Nato a Padova il 12 giugno 1980, ha iniziato la carriera rugbistica nel Petrarca Padova dove ha militato fino al 2004. Finita la maturità scientifica si è iscritto al corso di laurea di ingegneria meccanica all’università di Padova. Dopo un periodo di due anni in Francia con il Narbonne, si è trasferito a Gloucester nel 2006. Marco ha esordito in nazionale italiana all’età di 20 anni, ed ha giocato 114 partite con la maglia azzurra, record assoluto raggiunto il 14 febbraio 2015 contro l’Inghilterra nel torneo 6 Nazioni.
Nel 2001 a soli 21 anni, diventa il più giovane capitano della storia del rugby internazionale nella partita contro gli All Blacks, in cui segna la sua prima meta con la maglia azzurra. Il potente seconda linea è stato nominato capitano dei Gloucester Rugby (UK) al debutto ed è stato riconosciuto come un lock di classe mondiale nel corso di quattro anni a Kingsholm.
È tornato in Italia nel 2010 per giocare per gli Aironi nella loro prima stagione in Celtic League e si è trasferito alle Zebre quando sono entrate nel PRO12 nel 2012. Il 9 giugno 2012 contro l’Argentina raggiunge il record di 38 presenze da capitano dell’Italia, dopo aver guidato gli azzurri a storici successi nel 6 Nazioni come le due vittorie consecutive su Scozia e Galles nel 2007, e la prima vittoria in terra Argentina contro i Pumas nel 2006.
Il rugby

Il rugby è una straordinaria disciplina sportiva in cui c’è la necessità di coniugare molti aspetti antitetici tra loro, da un punto di vista fisico, tecnico e mentale. L’equilibrio di tutti questi aspetti garantisce la performance ottimale.
Il rugby rimane sempre e comunque uno sport di combattimento che mette alla prova ogni singola persona fino a far emergere il suo istinto. La capacità di forgiare i comportamenti dei singoli giocatori sotto pressione e di essere in controllo della parte più profonda della loro mente, permette ad un gruppo di individui di trasformarsi in un blocco solido, disposto a “lottare” per qualsiasi meta!


I temi

- LA SQUADRA
Il sostegno, come passare e ricevere la “palla”, cosa rende un gruppo di persone una squadra;
- LA GESTIONE E MOTIVAZIONE DI UN GRUPPO
Quali tecniche si utilizzano per coinvolgere gli individui e sviluppare responsabilità;
- L’APPROCCIO 100% POSITIVO E STANDARD
Come sviluppare un ambiente di lavoro positivo mantenendo i massimi standard di performance, positivo non significa facile!
- L’ERRORE
Come affrontare l’analisi dell’errore affinché diventi un momento di crescita ed apprendimento
- COMUNICAZIONE
Come comunicare in modo efficace sotto pressione, allenarsi ad avere focus per gestire il cambiamento;
- “LA REGOLA DELLA PALLA DA RUGBY”®
Come massimizzare la risorsa più importante di una squadra.
Iscriviti alla Newsletter

Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere newsletter e comunicazioni sulle nostre novità.
Treviso
Via Schiavonesca Priula 72
31044 Montebelluna - IT
Lecco
Via Per Molteno 29
23848 Oggiono - IT